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Margherita

Era maggio,
a Saska Kępa1 si sentiva l’odore
inebriante del lillà acerbo.
Era maggio,
questo vestito era già pronto
e la notte diventava giorno.
 
Eravamo già iscritti all'anagrafe comunale,
le camicie bianche asciugavano sul filo.
Non sapevo
che ne sarebbe stato di me
quando ho visto quella ragazza
a braccetto con lui.
 
"Margherita", mi dicono,
"lui non merita una lacrima,
non merita una lacrima.
 
Margherita, divertiti con noi, ci sarà tempo anche per la tristezza.
Canta ancora una volta, balla ancora una volta.
 
Margherita, balla e bevi,
e fregatene di lui, e fregatene di lui.
Quando ritorna, digli "no", che se ne vada dove vuole.
Ehi, stupida che sei, stupida che sei,
stupida che sei".
 
È già autunno,
nei frutteti la gente brucia già erbacce
e si sente l’odore di fumo verde.
È già autunno.
Quando vado dai miei vicini,
mi domandano se sto con lui.
 
Ho visto le nozze in bianco,
arrivano le feste;
da lontano non ho sentito le parole.
Forse stanno già crescendo
i loro pulcini2,
e l'abito da sposa
è cucito coi miei sogni.
 
"Margherita", mi dicono,
"lui non merita una lacrima.
Oh, stupida che sei, stupida che sei.
 
"Margherita", leggono dai tarocchi, "lui non vale un centesimo.
Che il diavolo se lo porti! Che il diavolo se lo porti!
 
Margherita, balla e bevi,
e fregatene di lui, e fregatene di lui.
 
Quando ritorna, digli "no", che crepi in qualche buco profondo.
Ehi, stupida che sei, stupida che sei,
stupida che sei".
 
  • 1. un quartiere di Varsavia
  • 2. bambini
كلمات أصلية

Małgośka

كلمات الاغنية (البولندية)

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Maryla Rodowicz: أعلى count@
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