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Città morta. Natale.

Non c’è una risposta che mi faccia passare
Li dove la domanda è una pallottola,
Ogni sguardo un millimetro,
E il tempo cinque sigarette.
La città morta seppellisce
Le sue voci.
Si son persi e vagano
I cieli fra i muri.
 
E’giunto Natale,
Buio nel seminterrato.
Quante anime ha rovinato
La finestra di fronte?
Ho scordato che nella natura
C’è ancora qualcosa.
Il sei hanno accolto la nascita
Alle sei meno sei.
 
Ritornello:
E al mattino è caduta la neve
Dopo il lungo fuoco.
Quella neve mi ha ucciso,
Ha estinto un secolo breve.
Io l’ho presa nel palmo,
Ho sputato polvere e sporcizia nel bianco.
Fosse finzione o realtà,
Eternità o tanfo…
 
Questa città è andata a pezzi,
ma non è diventata una croce.
La città caduta si è scolata
La vita prima del digiuno.
Qui luci sconvolte
Bruciano la nuova Bethlehem,
Su bende di betulla,
Braccia e mani non per tutti
 
Buon Natale a te, ferro,
Una fasciatura come corona.
L’infermiera Madre Teresa
Con una faccia simpatica.
La notte scorsa, in un sussurro,
Abbiamo ricordato i giorni
Quando tiravate le tende,
Quando eravate soli.
 
Ritornello:
E al mattino è caduta la neve
Dopo il lungo fuoco.
Quella neve mi ha ucciso,
Ha estinto il ventesimo secolo.
Io l’ho presa nel palmo,
Ho sputato polvere e sporcizia nel bianco.
Fosse finzione o realtà,
Eternità o tanfo…
 
Non c’è una risposta che mi faccia passare
Li dove la domanda è una pallottola,
Ogni sguardo un millimetro,
E il tempo cinque sigarette.
La città morta con vuoti
Occhi con me.
Ho sparato a salve,
Ieri ero vivo.
 
Πρωτότυποι στίχοι

Мертвый город. Рождество

Στίχοι τραγουδιού (Ρωσικά)

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