Salutamu a tutti!
Questa discussione è rivolta a tutti coloro che in questo sito scrivono in siciliano, sia pubblicando testi che traducendo, ma ovviamente sono ben accetti pareri ed osservazioni da parte di tutti, qualora si fosse interessati all'argomento.
Come è ben noto, purtroppo non esiste una completa ed ufficiale grafia standard per la lingua siciliana che possa dunque essere valida per una trascrizione comune a tutti i dialetti. Io, occupandomi principalmente di traduzioni in siciliano, ho provato ad introdurre un sistema di scrittura, che illustrerò brevemente. Vorrei sapere le opinioni di tutti voi che scrivete in siciliano, ascoltando i vostri pareri.
Il sistema adoperato da me, anzitutto, sfrutta tale alfabeto: A B C Ç D Ḍ E F G H Ḥ I J L M N O P Q R S T U V Z Ẓ.
Tutte le lettere sono abbastanza intuitive, dunque illustrerò principalmente le lettere più peculiari:
-Ḍ: rappresenta l'occlusiva retroflessa sonora [ɖɖ], come in beḍḍu e iḍḍu, e va sempre scritto geminato;
-Ç: rappresenta la fricativa palatale sorda [ç], presente in parole come çiuri e çiumi, presente in parole derivante dal nesso FL. Tale suono è presente unicamente non in tutti i dialetti (è presente ad esempio nel nisseno e nell'agrigentino);
-Ḥ rappresenta la fricativa velare sorda [x], presente in un numero ristretto di parole come ḥaninu, ḥama e ḥarara. Decisi di introdurre questa lettera proprio perché trattandosi di un suono abbastanza isolato e poco conosciuto, rischia di essere trascurato se non rappresentato da un carattere distinto;
-Ẓ rappresenta l'affricata alveolare sonora [dz], come in ẓiẓẓu e ẓabbara. Essendo presente in poche parole (come certamente saprete, la Z in siciliano è quasi sempre sorda), ho trovato giusto trovare una distinzione.
All'alfabeto vanno inoltre aggiunti i digrammi/trigrammi CH, CI, DR, GH, GI, GN, NG, SC(I), STR, TR, riscontrabili in parole come, rispettivamente, chiùjiri, accia, drittu, figghiu, seggia, gneḍḍu, sangu, sciarra, strata e travagghiu. Di tali nessi non spiego oltre poiché già ampiamente utilizzati e conosciuti da tutti.
Adopero due tipi di accenti: quello grave e quello circonflesso. Le lettere E ed O sono sempre aperte, dunque è superfluo aggiungere anche l'accento acuto.
L'accento grave va utilizzato in tutte le parole non piane, dunque quando cade in sillabe diverse dalla penultima. Alcuni esempj: trùbbulu, ẓammù, àrbulu, furmìcula, fantàsima. Può essere oltretutto utilizzato in parole come putìa, nìuru o camurrìa, nel quale ha il compito di segnalare uno jato quando la I è tonica. In altri contesti, qualora sia presente uno jato con una I non tonica, adopero il nesso IJ. Un esempio può essere la parola siḍḍijàrisi.
L'accento circonflesso, invece, serve ad indicare la fusione tra due vocali, come avviene ad esempio per le preposizioni articolate:
-a+a= â (nta+la= ntâ)
-a+i= ê (nta+li= ntê)
-a+u= ô (nta+lu= ntô);
-i+a= â (di+la= dâ)
-i+i= î (di+li= dî)
-i+u= û (di+lu= dû);
-u+a= â (cu+la= câ)
-u+i= î (cu+li= chî)
-u+u= û (cu+lu=cû).
Non rappresento graficamente alcuni fenomeni fonetici:
-sonorizzazione delle consonanti prima di N ed M (ad esempio: chiànciri, e non chiàngiri; campu e non cambu; tantu e non tandu);
-rotacismo della D in R (pedi e non peri; diri e non riri)
-assimilazione delle consonanti B, J e V (ad esempio: San Brasi e non Sammrasi; un jornu e non un gnornu; un vogghiu e non un mogghiu)
-assimilazione della R che precede una consonante (ad esempio: varca e non vacca o vaicca; jornu e non jonnu o joinnu).
Chiaramente ho cercato di essere il più sintetico possibile, e pertanto capisco se qualche passaggio non sia stato perfettamente comprensibile, sono disponibilissimo a fornire informazioni più dettagliate per ciascun argomento, che potrei trattare con più precisione se necessario; l'intento di questo primo messaggio è principalmente quello di dar via ad un confronto sulla grafia siciliana.
Si tratta ovviamente, per la maggior parte, di cose non inventate da me di sana pianta, quanto di norme già adoperate da diversi autori siciliani, alle quali ho al massimo apportato qualche piccola modifica, non è mia intenzione appropriarmi di studj fonetici ed ortografici altrui.
Facìtimi sapiri soccu pinzati!