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  • Piccola Orchestra Karasciò

    Si chiama fame • Apologia

    フィーチャリングアーティスト: Enzo Guerini
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オリジナル歌詞

Si chiama fameの歌詞

Si chiama ‛fame’ quella cosa che ti cresce nello stomaco
e di notte non ti fa dormire.
Si chiama ‛fame’; lo sai bene che non sono i denti
a poterla calmare.
Tieniti lontano dalla luce,
così potrai sopportare il buio,
sì, tu tieniti vicino alla croce,
e vedrai che domani andrà meglio.
 
Si chiama ‛fame’, punto e basta,
e tu lo sai che prima o dopo arriva,
non importa essere pronti,
non importa essere forti,
tanto arriva per tutti.
Tieniti lontano dalla troppa gioia,
a quella non ti devi abituare.
Tieniti lontano dalla troppa noia,
altrimenti t’impazzisce il cuore.
 
E allora spiegami perché devo restare pulito,
se poi io mi sento cadere, cadere, cadere, sì, cadere.
Spiegami a che serve vedere il bicchiere mezzo pieno;
non ho voglia di bere, di bere, di bere, sì, di bere.
 
Si chiama ‛fame’ quella cosa che ti cresce nello stomaco
e di notte non ti fa dormire.
Si chiama ‛fame’ la bestemmia che ti cresce nella bocca
quando non c’è più niente da dire.
Tieniti lontano dalla luce,
così potrai sopportare il buio,
sì, tu tieniti vicino alla croce,
e vedrai che domani andrà meglio.
 
E allora spiegami perché devo restare pulito,
se poi io mi sento cadere, cadere, cadere, sì, cadere.
Spiegami a che serve vedere il bicchiere mezzo pieno;
non ho voglia di bere, di bere, di bere, sì, di bere.
 
La mia fame si placa per via endovenosa; non ha nulla a che vedere con l’appetito.
Legato ad un chiodo, in un posto nascosto del mondo.
La mia eroina è marrone.
La croce che porto rimane mia colpa soltanto.
Non c’entra coi fumenti.
Ma qui la vena mi abbaia, lo giuro; solo Dio sa quanto.
Mi sveglio sudato la notte, e ti chiedo piangendo:
 
Spiegami perché devo restare pulito,
se poi io mi sento cadere, cadere, cadere, sì, cadere.
Spiegami a che serve vedere il bicchiere mezzo pieno;
non ho voglia di bere, di bere, di bere, sì, di bere.
 
Ora quel muro è sempre intatto; lo bombardo, e distruggo me stesso. Ma non voglio morire, voglio vivere, per il gusto di sopravvivere; e poi, ogni buco è un universo che mi risucchia; a ogni buco mi ritrovo in un mondo fatto di sogni; in uno, c’ero io che giocavo e non ero solo: c’era lei, e mi porse il suo pallone, lo scagliai contro il muro, e quello crollò.
 
Si chiama ‛fame’ quella cosa che ti cresce nello stomaco
e di notte non ti fa dormire.
Si chiama ‛fame’, ed è grazie alla fame che si sopravvive.
 

 

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