Non a chi mi ha messo al mondo
né alle cose che succedono
do la colpa della mia tristezza.
Non all’amore andato male
né al mese in ospedale
che m’ha donato una vistosa cicatrice.
Non è colpa degl’eventi,
del prezzo della diesel,
dei ritardi o dei parenti.
Non è colpa di nessuno
se mi sento nessuno
e non ho più vent’anni.
Non è colpa degli astri o del fato,
dell’odore che ha il mondo
di cane bagnato.
È che a volte, quando parla,
io la gente non la sento,
e spesso mi trovo a sentirmi fuori luogo.
Quando proprio vorrei essere altrove,
però non so dove…
Ma esisto, resisto e insisto.
Esisto, resisto e insisto.
Io esisto, resisto e insisto.
Esisto, resisto e insisto.
Non è il peso delle cose, non è il caso,
non è il fumo dei motori,
non è il sangue dal naso.
È che a volte fa freddo
ad uscire dal letto,
e vorrei fosse sempre aprile.
Quando tutto è il contrario di tutto,
ed io non so più cosa dire…
Ma esisto, resisto e insisto.
Esisto, resisto e insisto.
Io esisto, resisto e insisto.
Esisto, resisto e insisto.
Non a chi mi ha messo al mondo
né alle cose che succedono
do la colpa della mia tristezza.
Non è colpa di nessuno
se mi sento nessuno
e non ho più vent’anni.
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Esisto resisto insisto
– Esisto, resisto e insisto! –
Il signor P. lo sentì urlare da un tavolino poco lontano dal suo, in una fredda mattinata di metà ottobre riscaldato dalla colazione che stava prendendo al bar in compagnia della moglie.
Esisto, resisto e insisto.
Se avesse avuto con sé carta e penna se lo sarebbe annotato.
Il tempo gli aveva insegnato che le cose che ci colpiscono, frasi, film, libri, racconti degli amici, per non farsele scivolare dalle mani, occorre segnarsele.
Il problema era che non aveva né carta né penna.
Guardò sua moglie, immersa nella lettura dell’inserto settimanale del quotidiano locale, e disse:
– Vado in cartoleria, torno subito! –
Sua moglie scosse impercettibilmente la testa e il signor P. sparì.
Dopo cinque minuti tornò con un bellissimo taccuino dalla copertina verde con una nuova penna blu.
Sua moglie alzò la testa ed esclamò:
– Ancora! Continui a comprare taccuini di cui scrivi solo la prima pagina! –
Lui la guardò, fece un sorriso, aprì il taccuino e scrisse:
17 ottobre, Esisto, resisto e insisto.