Mi ricordo che allora non voleva studiare
Gli piaceva guardare fuori dalla finestra
Le nuvole passare
Osservava per ore gli aeroplani di carta
Disegnati a matita contro i raggi di sole
Dentro il naso le dita
Per il suo compleanno una giacca di pelle
Se ci sono le stelle, la vuole indossare
Ed accende il motore, poi di colpo sparisce
E non lo vedi arrivare
Fino a quando c’è luce per potersi orientare
Quella cosa che vedi ma non sai cosa sia
È mio fratello che parte e non può farsi male
C’è del fumo in coda e poco dopo una scia
Lontano... lontano
Mio fratello aviatore ha compiuto vent'anni
Ogni giorno è un mistero, ogni giorno è diverso
Una volta si è perso
Per tornarsene a casa ha inseguito gli uccelli
Mentre il soffio del vento gli spettinava i capelli
Ma una scheggia di piombo nel suo serbatoio
E guardando di sotto avvicinarsi la terra
Ha conquistato lo spazio
Una buca perfetta lunga circa sei metri
E ha capito la guerra
Quella voce che senti, ma non sai dove arriva
È mio fratello aviatore che ti vuole parlare
Se per caso la senti quella voce lontana
È mio fratello che chiama dalla cima del Guadarrama
Il brano è ispirato a una poesia di Bertold Brecht.